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  • Immagine del redattoreDavide Gaeta

AEROSOCCORRITORE MARITTIMO: intervista ai Reparti Volo (Guardia Costiera)

Aggiornamento: 18 apr 2023

Nel mio percorso ho avuto la possibilità di frequentare le basi aeree militari di Sarzana e di Catania, e già in passato ho dedicato un articolo agli Aerosoccorritori della Guardia Costiera. Con questa mia intervista ai professionisti dei Reparti Volo del Corpo delle Capitanerie di Porto andiamo a conoscere davvero nel dettaglio quello che è il loro mondo.

Come nascono gli Aerosoccorritori Marittimi della Guardia Costiera?

L’Aerosoccorritore Marittimo (ARS-M) è uno specialista aeronautico, impiegabile per l’attività di ricerca e soccorso, attraverso il diretto intervento nelle operazioni di salvataggio e recupero di naufraghi. Vengono selezionati su base volontaria, a seguito di concorso interno per titoli ed esami fra il personale della Guardia Costiera in possesso di specifici requisiti.

I suoi compiti sono:

  • soccorrere ed assistere le persone in pericolo di vita per terra e per mare;

  • prestare il primo soccorso medico “First Medical Aid”;

  • cooperare con l’equipaggio nelle attività di ricerca e soccorso ed in quelle di carattere generale a bordo degli aeromobili;

  • partecipare alle attività addestrative dei Reparti di Volo.

Diventare Aerosoccorritore della Guardia Costiera: requisiti, percorso formativo, mantenimento dell’operatività?

Gli ARS-M vengono selezionati fra il personale delle Capitanerie di Porto in possesso di brevetto aeronautico, appartenenti ai ruoli marescialli, sergenti, graduati e truppa, che avanzino richiesta in seguito della pubblicazione di un bando di concorso interno con i seguenti requisiti:

  • appartenenza agli Equipaggi Fissi di Volo (E.F.V.);

  • che non abbia compiuto i 33 anni di età;

  • idoneità rilasciata dall’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare per “Aspirante Aerosoccorritore”;

  • comprovata attitudine ginnico natatoria, verificata a seguito del superamento delle prove di preselezione per l’ingresso al corso.


Gli aspiranti ARS-M frequentano un corso addestrativo della durata di n.13 settimane, finalizzato a fornire la formazione e la preparazione per l’intervento nelle attività di ricerca e soccorso della vita umana in mare, nonché tramite l’ausilio di personale della Croce Rossa Militare di Firenze vengono istruiti e preparati ad effettuare interventi di BLS, BLSD e PHTC .

Oltre a due verifiche intermedie, gli allievi dovranno superare positivamente gli accertamenti finali che si svolgeranno nella 13ª settimana. Al superamento di detti accertamenti costituiti da prove fisiche, esercitazioni pratiche e test scritto, verrà rilasciata la qualifica di ‘Aerosoccorritore Marittimo’.

In relazione alle particolari esigenze del Corpo, il personale ARS-M acquisirà le sottoelencate ulteriori abilitazioni connesse ai compiti previsti per la specialità:

  • abilitazione N.V.G. “Night Vision Goggles” (visore notturno binoculare);

  • conduttore di unità minore da conseguire presso le Scuole della Marina Militare;

  • corso di indottrinamento sulle tecniche di movimentazione su terreno impervio da parte di Istruttori del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.

Per il mantenimento della qualifica l’ARS-M deve effettuare la seguente attività minima annuale:

  • n.14 attività di recupero naufrago così composte: - almeno n.7 notturne; - almeno n.1 con impiego di barella galleggiante; con una ‘currency’ di almeno n.2 attività ogni tre mesi;

  • n.8 attività con barella così composte: - almeno n.3 notturne; - almeno n.1 con tecnica “HI-LINE”; con una ‘currency’ di almeno n.2 attività ogni tre mesi.

  • n.1 esercitazione ammaraggio forzato (Helo Dunker o Dilbert Dunker).

Superamento di una visita medica per l’idoneità ARS-M con cadenza semestrale.

L'equipaggio di volo è composto di norma anche da due piloti e un operatore di volo. Come vengono formate queste figure?

Gli equipaggi degli elicotteri della Guardia Costiera sono composti da due piloti, un operatore di volo, un ARS-M e uno specialista aeronautico.


I piloti della Guardia Costiera vengono formati inizialmente nella parte “pre-flight” in Accademia Navale alla quale accedono per concorso pubblico.

La permanenza in Accademia ha una durata di circa 9 mesi dopo i quali il candidato pilota seguirà un iter formativo suddiviso in tre fasi che vengono svolte presso Scuole Volo negli Stati Uniti.

  1. La prima fase porterà il candidato pilota alla Naval Air Station di Pensacola in Florida. I futuri piloti della Guardia Costiera prima di iniziare a volare devono frequentare un corso della durata di sei settimane denominato API (Aviation Pre-Flight Indoctrination). Questo corso accademico estremamente duro e selettivo consentirà ai futuri piloti di acquisire le necessarie competenze in ambito sopravvivenza in mare e su terra nonché sugli aspetti prettamente aeronautici come aerodinamica, fisiologia del volo, meteorologia. Superato l’API l’allievo pilota viene trasferito presso la NAS Whiting Field a Milton (Florida) dove svolgerà attività di volo vera e propria all’interno della fase definita “Primary”. Il candidato svolgerà l’addestramento a bordo di velivoli monomotore T-6. Il corso è strutturato su diversi moduli che comprendono volo basico, volo acrobatico, fondamenti di volo strumentale, navigazione ed al termine del corso l’allievo pilota volerà da solista.

  2. I piloti risultati idonei passano alla Fase 2 che si svolge presso la NAS Corpus Christi (Texas). L’allievo affronterà la fase “Advanced” su velivoli bimotore T-44C. L’iter addestrativo sarà focalizzato su un approfondimento di tutte le tipologie di volo della fase “Primary”, e specialmente nel volo strumentale.

  3. Conclusa la Fase 2 il pilota rientra in Italia dove otterrà l’assegnazione all’ala fissa o rotante (Track Selection) a seconda delle capacità e predisposizioni di ciascun soggetto, oltre alle esigenze di personale della Guardia Costiera. I piloti destinati all’ala fissa completeranno l’addestramento all’interno della Fase 3 completando la transizione inizialmente su velivoli P-180 e successivamente su ATR-42.

L’iter sull’ala rotante prevede un ulteriore passaggio presso il 72° Stormo dell’Aeronautica Militare dove viene effettuata la transizione come pilota di elicottero.

La fase addestrativa presso il 72° Stormo costituisce di fatto per il pilota la prima vera esperienza di volo militare in Italia. Al temine del corso il pilota è ormai formato e qualificato ed è pronto per la fase finale dell’addestramento che consiste nella transizione sull’elicottero attualmente in linea operativa, l’AW-139.

Anche nel caso dell'Operatore di Volo l’accesso alla qualifica avviene attraverso una prima fase di selezione alla quale può partecipare il personale che ha acquisito la qualifica di Nocchiere di Porto (NP).

I candidati seguono un percorso formativo presso la Stazione Elicotteri M.M. Catania dove conseguono il brevetto aeronautico quale Specialista di elicottero “Operatore di Volo”.

Successivamente al conseguimento del brevetto, il personale neo brevettato assegnato agli elicotteri completa il suo iter addestrativo presso il NAAR – Nucleo Addestramento Ala Rotante di Sarzana dove svolgerà un’attività di almeno 40 ore dedicate al volo finalizzata all’utilizzo di tutti si sistemi di bordo, il verricello di soccorso e la gestione della cabina.

Terminato questo momento formativo con esito positivo il personale acquisirà la qualifica "Pilota su elicottero AW 139" (pronto impiego limitato).



Quali sono, nel dettaglio e specificandone modelli e requisiti tecnici, tutte le dotazioni di un aerosoccorritore?


Attrezzatura Individuale:

  • vestiario da volo;

  • muta isotermica modulare e muta stagna per climi rigidi;

  • maschera, snorkel e pinne;

  • braga individuale;

  • strobe light da alloggiare sul mefisto/caschetto;

  • ginocchiere protettive;

  • caschetto protezione individuale con relativa lampada e occhialoni protettivi;

  • kit di primo soccorso;

  • vestiario per terreno impervio.


Attrezzatura di Reparto:

  • zaino di primo soccorso;

  • barella verricellabile galleggiante;

  • barella verricellabile per interventi su terra;

  • cestello verricellabile;

  • kit Trail Line;

  • trasportino pediatrico;

  • radio VHF/FM portatile stagno.


Come si svolge la tipica giornata in servizio di un aerosoccorritore e quali sono le procedure in caso di attivazione?

La giornata di un ARS-M può assumere profili diversi tenendo in considerazione se lo stesso sia schedulato per attività di volo diurna o notturna, se sia in servizio di allarme SAR, se sia impegnato in attività addestrative congiunte con personale di altri Corpi o FF.AA. o se sia impiegato in missione nazionale o estera.

Volendo però illustrare la giornata di un ARS-M impegnato in attività di routine presso il proprio Reparto, la giornata inizia con il briefing mattinale di tutti gli equipaggi. Poi l’ARS-M svolgerà le pratiche di ufficio o officina alla quale è assegnato. Se è schedulato per attività di volo diurna, preparerà le proprie attrezzature e quelle presenti a bordo prima di andare in volo, quindi si dedicherà alla sessione giornaliera di allenamento sportivo che consiste in una sessione di nuoto/nuoto pinnato in vasca/nuoto pinnato in acque libere, oppure corsa, oppure ginnastica funzionale, oppure allenamento in palestra. Se l’ARS-M è impiegato anche in attività di volo notturna, si presenterà in base 2 ore prima del volo per porre in essere tutti quelli che sono i preparativi per lo svolgimento in sicurezza del volo (es. preparazione delle vest equipaggi, controllo e preparazione visori NVG).

Quali sono le più consuete situazioni in cui viene attivato l’elisoccorso per un intervento in mare, e mediamente con che frequenza avviene?

Gli scenari più ricorrenti del soccorso in mare sono due:

  • Recupero naufrago - Fra i vari scenari, questo potenzialmente risulta essere particolarmente complesso da affrontare per via delle tecniche di intervento, i dispositivi da impiegare, operazione se in ambito diurno o notturno, condizioni meteomarine, se in prossimità della costa o al largo, numero di imbarcazioni coinvolte, numero di persone da soccorrere, se le stesse sono coscienti o meno, se in buone condizioni fisiche oppure con presenza di ferite o traumi. Come tutte le operazioni di soccorso, la pianificazione comincia durante il briefing che l’equipaggio farà prima di decollare. Giunti in zona operazioni, si comincia con il rilascio dell’ARS-M (che in base a tutti gli aspetti precedentemente elencati può avvenire a mezzo verricello oppure tramite aviolancio). L’ARS-M, raggiuto a nuoto il contesto dove operare e avendo avuto un primo approccio con i naufraghi, valutate le condizioni psicofisiche, darà un ordine di priorità all’intervento, stabilendo anche il dispositivo da utilizzare per i successivi recuperi. Qualora la situazione si prospetti parzialmente o totalmente diversa da quella precedentemente pianificata con gli altri membri dell’equipaggio, comunicherà loro mediante radio o segnali ottici richiedendo un dispositivo più idoneo al successivo recupero.

  • MEDEVAC (evacuazione sanitaria da unità navale) - Questo tipo di operazione consiste nel recupero di personale traumatizzato, ferito o colpito da patologie come infarto o ictus, per le quali è necessaria l’immediata ospedalizzazione. L’attività inizia con il rilascio dell’ARS-M in zona operazioni. Il militare potrà essere supportato da un sanitario reperito in loco o già imbarcato sull’elicottero prima del decollo. Una volta raggiunto il paziente, l’ARS-M, di concerto con il sanitario, deciderà il dispositivo più idoneo all’evacuazione. Di massima viene utilizzata la barella verricellabile con tavola spinale. Una volta recuperato il paziente, lo stesso verrà condotto presso la struttura ospedaliera più idonea al ricovero, indicata dall’Autorità Sanitaria competente.

Quali sono i vantaggi e i rischi nel soccorso in mare impiegando lo strumento del verricello?

I vantaggi ed i rischi si equivalgono. Di norma l’elicottero SAR viene impiegato in quelle operazioni in cui non è possibile utilizzare nessun altro mezzo; pertanto le operazioni saranno rischiose, ma allo stesso tempo le possibilità di portare a termine il soccorso saranno più elevate.



Uno degli scenari più complessi è l’intervento in notturna. Qualche considerazione in merito a questo aspetto?

Lo scenario più complesso per un ARS-M ed il suo equipaggio è sicuramente il recupero naufrago in notturna sotto costa con meteo avverso. In questo scenario altamente rischioso l’addestramento e la crew coordination di tutto l’equipaggio sono fondamentali per la buona riuscita dell’operazione. Per tale motivo gli equipaggi della GC si addestrano tutto l’anno di giorno e di notte in tutti gli scenari possibili, tenendo sempre in considerazione che ogni operazione SAR è diversa e che le variabili che si possono verificare sono molteplici.


Nell’inquadramento del Piano SAR Marittimo con quali modalità avviene l’attivazione di una missione di volo?

Per ciò che riguarda la procedura di attivazione dell’elicottero d’allarme, questa avverrà esclusivamente su disposizione della Centrale Operativa del Comando Generale delle Capitanerie di Porto (IMRCC) che assegnerà all’equipaggio il task da svolgere. Nei momenti che precedono il decollo dell’elicottero, sarà cura dell’ARS-M acquisire quante più informazioni utili per decidere la tipologia d’intervento (tecniche e dispositivi da usare, modalità di rilascio e recupero personale, se ci sono altri mezzi o soccorritori sullo scenario ecc.) insieme al resto dell’equipaggio. Una volta avvenuto il decollo, l’ARS-M sempre insieme al resto dell’equipaggio andranno a calibrare e settare la modalità di intervento sulla base dell’evolversi dello scenario e su ciò che si troveranno di fronte un volta giunti “on task”.


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