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  • Immagine del redattoreDavide Gaeta

SEARCH AND RESCUE: intervista al 15°Stormo (Aeronautica Militare)

Aggiornamento: 18 apr 2023


Il 15° Stormo dell'Aeronautica Militare svolge compiti di Search and Rescue nel territorio nazionale e nelle acque territoriali e internazionali intorno l'Italia e di cooperazione e intervento a favore della popolazione civile in caso di calamità.

L'equipaggio di volo comprende l'Aerosoccorritore, chiamato "Jolly", un professionista del soccorso tecnico capace di intervenire in tutti i contesti, compresi quelli legati agli ambienti acquatici. Con questa mia intervista al loro Public Information Officer, accompagnata anche da qualche foto che ho scattato personalmente presso il Centro, andiamo a scoprire alcuni dettagli tecnici di questo Reparto d'élite delle nostre Forze Armate.

Che cosa si intende per SAR e come questo è organizzato nella nostra Nazione?

Per SAR (Search and Rescue) si intende letteralmente Ricerca e Soccorso.

La missione principale del 15° Stormo è svolta in favore degli equipaggi dell’Aeronautica Militare e, in concorso alle altre istituzioni dello Stato, in favore della popolazione civile.

Al fine di coprire l’intero territorio Nazionale, i Gruppi/Centri del 15° Stormo sono dislocati su 5 diversi aeroporti:

  • l'80° a Decimomannu (in Sardegna);

  • l’82° a Trapani (in Sicilia);

  • l’83° a Cervia (in Emilia Romagna), dove ha sede sia lo Stormo che l’81° Centro Addestramento Equipaggi – CAE;

  • l’84° a Gioia del Colle (in Puglia);

  • l’85° a Pratica di Mare (in Lazio).

Il Comando e Controllo degli assetti del 15° Stormo è del Rescue Coordination Center (RCC) che ha sede a Poggio Renatico (Ferrara). L’RCC in base alle prontezze, disponibilità degli assetti e della zona geografica, attiva la sala operativa dell’Ente designato a volare la missione.


Come è inquadrata l'Aeronautica Militare nel Piano SAR Marittimo Nazionale?

L’Aeronautica Militare è armonicamente inserita nel Piano SAR Marittimo Nazionale. La Capitaneria di Porto può valutare di richiedere l’apporto degli assetti dello Stormo, inoltrando la richiesta all’RCC (Rescue Coordination Center con sede a Poggio Renatico – Ferrara) che detiene il Comando e Controllo di questi ultimi.

Quali sono le caratteristiche di un elicottero per poter svolgere la funzione di soccorso in mare (macchina, allestimento, ecc)?

L’elicottero impiegato nelle missioni di soccorso previste per il 15° Stormo deve essere altamente performante in termini di velocità (che si traduce in ultima analisi in rapidità di arrivo sul luogo di intervento) e capacità di effettuare operazioni a quote rilevanti.

Estremamente importante è la possibilità di garantire la capacità di volo strumentale, utile a realizzare decolli e rientri in sede, in condizioni meteo sfavorevoli.

L’allestimento che permette allo Stormo di eseguire i propri compiti comprende il verricello di soccorso (indispensabile per assicurare interventi in zone impervie) al quale vengono assicurati numerosi equipaggiamenti (cintura recupero naufrago, cesta verricellabile, ecc.). Gli equipaggi impiegano inoltre i visori notturni NVG (Night Vision Goggles) allo scopo di estendere l’operatività in tutte le ore della giornata.

Parliamo della figura dell'Aerosoccorritore dell'Aeronautica Militare: quali sono i requisiti per diventarlo, l'iter formativo, e come è organizzato il suo lavoro?

I requisiti sono principalmente basati sulla determinazione e preparazione fisica e mentale, indispensabile per affrontare i compiti che questo incarico richiede di assolvere.

La figura dell'Aerosoccorritore (o ARS) spazia nell'ambito del soccorso a 360°, tanto da meritare l’appellativo di “Jolly”, risorsa indispensabile e necessaria per le persone in imminente pericolo di vita. L’ARS è infatti in grado di operare in mare, montagna, fiumi e in zone alluvionate, adattandosi alle esigenze contingenti che il soccorso richiede.

L'iter formativo prevede 15 giorni di corso propedeutico con test di sbarramento. I candidati che passano questa prima selezione potranno poi iniziare il “Corso Aerosoccorritori” propriamente detto della durata di 100 giorni.

L'Aerosoccorritore svolge la propria attività di volo giornaliera all’interno degli equipaggi dei Gruppi/Centri del 15° Stormo, che comprende operazioni su terra e su mare, in ambiente diurno e notturno.

Per quanto concerne l’addestramento al suolo, sono previsti attività in montagna, mare e attività su terreno impervio che prevedono anche l’esecuzione di bivacchi notturni.

Cosa comprende, nel dettaglio, l'equipaggiamento di questa figura per il soccorso in mare?

L'Aerosoccorritore è dotato di tutti gli equipaggiamenti necessari per affrontare un recupero in acqua.

La vestizione dalla muta umida d’estate e di una muta stagna isotermica d’inverno. Il volto viene isolato con maschera e boccaglio, mentre diverse tipologie di pinne permettono un impiego diversificato.

L’imbrago che assicura l’Aerosoccorritore al verricello è inoltre dotato di galleggianti che permettono un più agevole sostentamento e supporto del naufrago.

Tecnicamente come avviene, in genere, il recupero di un naufrago o di un paziente impiegando il verricello?

Possono essere utilizzati diversi dispositivi insieme al verricello.

I metodi più rapidi consistono nell’impiego Cintura Ascellare Recupero Naufrago o del triangolo di evacuazione.

Ove sussista un sospetto di lesioni gravi, in particolar modo spinali, può essere utilizzata la barella.

Un’ulteriore opzione a disposizione dell’equipaggio può essere la cesta verricellabile, particolarmente indicata per soccorre bambini o anziani.



Il 15°Stormo è un Reparto operativo molto noto a chi opera nel settore. Nello specifico com'è strutturato?

Il 15° Stormo ha la propria sede sull’aeroporto di Cervia dove operano l’83° Gruppo CSAR e l’81° CAE (Centro Addestramento Equipaggi), ed ha alle proprie dipendenze altri 4 Centri dislocati sulla penisola.

Il 15° Stormo è gerarchicamente alle dirette dipendenze del “Comando delle Forze per la Mobilità e il Supporto con sede a Centocelle (Roma). Gli assetti (equipaggi ed aeromobili) che garantiscono il servizio di Allarme S.A.R. nazionale sono assegnati al Comando e Controllo del “Rescue Coordination Center”, a sua volta alle dipendenze del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico.


Lo Stormo può contare su una flotta di trenta elicotteri HH-139 (​​l'AW-139, che nella versione per l’Aeronautica Militare prende la denominazione HH, Hospital Helicopter), distribuiti tra i vari Gruppi/Centri, di cui 13 sono versione “ALFA” e 17 versione “BRAVO”.

L’elicottero è una macchina particolarmente versatile: in massimo 30 minuti è possibile cambiare la configurazione interna, passando da quella per il soccorso aereo (versione primaria SAR: 5 passeggeri + 1 barella) a quella soccorso aereo e sanitario di urgenza (versione MEDEVAC: da 2 a 4 barelle) o trasporto passeggeri (versione UTILITY: fino a 14 passeggeri).

La versione HH-139B “BRAVO” presenta diverse caratteristiche innovative importanti che aumentano le capacità operative dello Stormo nello svolgimento dei compiti di Soccorso.

Tale versione differisce dalla precedente HH-139A "ALFA" per:

  • presenza della “missione console”, una postazione dedicata all’operatore di bordo che, sfruttando il FLIR (Forward Looking Infrared), permette una ricerca più accurata in ambienti notturni e impervi;

  • presenza del sistema “Artemis”, in grado di localizzare l’apparecchio telefonico del personale isolato;

  • doppio verricello che consente di avere un sistema ridondante in caso di avarie durante un soccorso;

  • peso totale al decollo aumentato da 6800kg a 7000kg. (Ulteriori info e approfondimenti: HH-139)

 

Il 15° Stormo garantisce con i suoi Centri in tutta Italia, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, la ricerca ed il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d'urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi. Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato oltre 7.200 persone in pericolo di vita. (Fonte: Aeronautica.Difesa)


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