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  • Immagine del redattoreDavide Gaeta

4 Modi per indicare la DIREZIONE DEL VENTO

Aggiornamento: 14 nov 2022

Nei tempi antichi, il “signore dei venti” era il dio Eolo, mentre gli Anemi erano le quattro divinità che rappresentavano la provenienza rispetto ai punti cardinali: Borea è la divinità del vento del nord, portatore della fredda aria invernale, Zefiro è il dio del vento dell’ovest, portatore della luce primaverile e delle prime brezze estive, e Noto è il dio del vento del sud, portatore delle tempeste di fine estate e inizio autunno; infine, Euro era il dio del vento dell’est.

 

Come riconosco la direzione del vento?

Quando sono a mare ho diverse strategie a disposizione per conoscere la direzione del vento:

  • guardando una bandiera che sventola;

  • osservando un oggetto che scarroccia in acqua;

  • sentendolo sulla pelle (tanti usano il famoso "dito bagnato");

  • ammirando l'increspatura dell'acqua;

  • scorgendo il movimento delle nubi basse;

  • ruotando la testa fino a sentire il vento in entrambe le orecchie.

Infine esistono strumenti ad hoc come l'anemoscopio, quale può presentarsi sotto diverse forme (banderuola girevole, striscia di tela, manica a vento).


Una volta "acquisita l'informazione" esistono vari modi poi per poterla intendere e trasmettere, il tutto dipende dallo scopo della nostra comunicazione.

 

1 - Direzione rispetto alla bussola

Nel Mediterraneo è da tradizione utilizzata la Rosa dei Venti. Storicamente questa andrebbe posta al centro del Mediterraneo, sull'isola di Malta o sull'isola di Zante, ma in realtà per avere i nomi dei venti in corrispondenza dei corretti punti cardinali questa andrebbe posta al centro del Mar Ionio:

  • 0° (Nord) - Tramontana, proveniente tra i monti delle Alpi. Vento freddo che porta con sé le basse temperature del continente europeo.

  • 45° (Nord-Est) - Grecale, proveniente dalla Grecia. Vento freddo e secco in Inverno, fresco e piacevole d'Estate.

  • 90° (Est) - Levante, proveniente da dove sorge (leva) il Sole. Vento fresco e umido, caldo in Estate e freddo in Inverno.

  • 135° (Sud-Est) - Scirocco, proveniente dalla Siria. Vento caldo e umido, portatore di piogge.

  • 180° (Sud) - Ostro, proveniente dall'emisfero australe. Vento caldo e umido, detto anche di Mezzogiorno.

  • 225° (Sud-Ovest) - Libeccio, proveniente dalla Libia. Vento caldo e portatore di sabbia del deserto.

  • 270° (Ovest) - Ponente, proveniente da dove tramonta (pone) il Sole. Vento fresco e piacevole.

  • 315° (Nord-Ovest) - Maestrale, proveniente da Roma, la via maestra. Vento fresco e sereno, ma può preannunciare una perturbazione.

Per completezza accenno anche ai mezziventi, quelli che provengono da una direzione interposta tra due venti dominanti. I nomi di questi sono poco utilizzati, bensì vengono in genere usati i punti cardinali di riferimento con un acronimo; ad esempio NNE vuol dire "tra Nord e Nord-Est", mentre ENE "tra Est e Nord-Est".

Di conseguenza avremo in ordine NNE - ENE - ESE - SSE - SSW - WSW - WNW - NNW.


Naturalmente bisogna tener conto che la morfologia della costa può variare la direzione del vento, e in certi spot sono presenti dei veri e propri venti locali.

 

2 - Direzione rispetto alla costa

La direzione del vento rispetto alla battigia viene molto utilizzata negli sport di surf e vela, e viene indicata in questo modo:

  • Onshore (vento da mare) - Vento temperato e teso, ossia mantiene in maniera indicativamente costante la sua intensità. Il mare sottocosta si presenta formato, in quanto la direzione in cui soffia il vento alimenta quella del moto ondoso. Potrebbe essere preannunciato da un colore più scuro dell'acqua all'orizzonte.

  • Offshore (vento da terra) - Vento freddo e a raffiche, ossia alterna dei momenti di pausa a picchi di intensità. Il mare si presenta piatto, proprio perché il vento spira verso il largo. Tuttavia, man mano che ci si allontana dalla costa, aumenta il fetch (l'area di superficie marina su cui soffia il vento), e a largo iniziano a crescere gradualmente onde che vanno verso il mare aperto. Per la balneazione costituisce una serie di subdoli pericoli che descrivo approfonditamente in questo articolo.

  • Sideshore (vento laterale) - Vento che corre parallelamente alla battigia, con caratteristiche che possono avvicinarsi a quelle precedentemente descritte. Tutto ciò che è presente sulla superficie dell'acqua viene spostato lateralmente, azione analoga a quella delle longshore current, e per questo motivo spesso il rientro più comodo è a piedi, lungo la battigia.

Le direzioni intermedie si indicano con Side-On (da mare, ma angolato) e Side-Off (da terra, ma angolato).

Ovviamente i venti dominanti descritti nella rosa coincidono con la direzione da mare/terra rispetto alla località dove ci troviamo.


Ad esempio il Libeccio, che sull'Adriatico assume il ruolo di vento da terra, sul Tirreno diventa il principale vento da mare, e infatti sono noti i danni che fanno le "libecciate".

 

3 - Direzione rispetto alla navigazione

Queste nozioni sono fondamentali soprattutto nella navigazione a vela, dove il vento assume il ruolo di "motore" dell'unità. Purtroppo questo però non sempre è favorevole rispetto alla direzione che vogliamo raggiungere, e per capire come sfruttarlo al meglio i primi termini che si apprendono in un corso di sport velistici sono proprio quelli correlati alla direzione:

  • Poppa al vento, perfettamente a favore della direzione che vogliamo raggiungere;

  • Lasco, favorevole ma non perfettamente direzionato verso il punto che vogliamo raggiungere;

  • Traverso, perpendicolare e, in realtà, una delle condizioni migliori per poter navigare a vela;

  • Bolina, strategia che viene utilizzata per andare verso la direzione di provenienza del vento, con una serie di tagli diagonali a zig-zag (manovra detta appunto bolinare);

  • Prua al vento, contrario alla nostra direzione. Bisogna spostarsi di almeno 45° per poter uscire dall'angolo morto, altrimenti l'unità non può muoversi.

 

4 - Direzione rispetto a qualcosa

In presenza di vento, un qualsiasi corpo che lo subisce presenta due lati:

  • quello sopravento (upwind), il lato esposto all'azione del vento;

  • quello sottovento (downwind), il lato protetto dall'azione del vento.

Quando, più che al vento, ci si riferisce alla direzione della corrente i termini utilizzati sono sopraflutto e sottoflutto.



 

Lo spostamento dovuto al vento è detto scarroccio (leeway), mentre quello dovuto alla corrente marina è detto deriva (drift).

Una cosa assolutamente da precisare è che del vento si indica la direzione di provenienza, mentre della corrente si indica la direzione verso cui spinge. Il vento viene, la corrente va!


 

Se ti è interessato l'argomento trattato in questo articolo puoi approfondire leggendo il mio libro:

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