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Gli ASPETTI PSICOLOGICI durante le fasi dell'annegamento

  • 19 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 apr

L’annegamento può essere analizzato come processo fisiologico o come incidente (una parte del processo non ha una connotazione sanitaria); l’annegamento, infatti, non è una malattia, ma la conseguenza patologica di un incidente. In questo articolo si va ad analizzare il comportamento di una persona mentre è vittima di un evento di questo tipo, e come drammaticamente cambiano le dinamiche in poco tempo.

Prendiamo il caso di un bagnante che in Estate va a nuotare sottocosta, però all'improvviso non riesce a tornare a riva per via di una corrente di ritorno. Solitamente si verificano in quest’ordine le seguenti fasi.


  1. Immaturità - Il soggetto, in grado di nuotare, ignora di trovarsi in una situazione di pericolo poiché non ha avuto fino ad allora problemi legati ai contesti acquatici.

  2. Disorientamento - Successivamente si rende conto di trovarsi in una condizione anomala poiché non riesce a tornare fuori; attiva i suoi istinti per poter uscire dall'acqua e si innesca uno stato iniziale di ansia dovuto all'inconsapevolezza di ciò che sta accadendo.

  3. Difficoltà - È ormai chiaro di trovarsi in una situazione di pericolo per la propria vita. Le condizioni non permettono alla persona di respirare in maniera naturale, comportando una forte agitazione, quale spinge la persona a lottare per la sopravvivenza; l’escalation della paura rappresenta il vero motore del “processo di annegamento”.

  4. Panico - Sbracciare diventa la risposta istintiva all'annegamento insieme al tenere la testa all'indietro e la bocca aperta; in questa fase la testa emerge e sommerge (bobbing), tuttavia progressivamente la vittima si arrende e comincia la catena di eventi fisiopatologici che portano progressivamente verso la perdita di coscienza. La durata del "tempo di lotta" può andare da oltre 60 secondi circa per un adulto ad anche soli 20 secondi nel caso di un bambino; negli ultimi istanti, prima di perdere i sensi, la vittima dal punto di vista psicologico si arrende, come se accettasse quel destino. Si è visto come la vittima sia in grado di resistere di più se questa percepisce chiaramente che i soccorsi si sono attivati, così come si allungano i tempi se ad annegare sono due o più vittime vicine tra loro.

  5. Sommersione - L'arresto delle funzioni vitali rende il corpo inerme, con le vie aeree ostruite dal liquido. La posizione del corpo passa prima dai 45°, poi quasi verticale. Tendenzialmente con la perdita di coscienza inizia ad esaurirsi l'aria nei polmoni e l'assetto diventa neutro o negativo, cominciando ad affondare e talvolta in mare riapparire qualche metro più distante, per poi riaffondare nuovamente. L'assetto cambia rispetto alla densità del liquido in cui si trova (acqua dolce o salata) e rispetto alla sua spinta idrostatica (rapporto massa magra/grassa, tipo di costume, muta, ecc).

A questo punto cominciano le manifestazioni cliniche che possono portare, se il processo si protrae, al decesso del paziente.


Le prime quattro farsi rientrano nella cosiddetta "immersione", mentre l'ultima è la "sommersione", differenza ben specificata nella definizione di annegamento riconosciuta internazionalmente.

La successione delle fasi dell'annegamento può non essere perfettamente rispettata e qualche fase può essere saltata, accelerata o prolungata.

Facendo un riferimento alle cause che danno origine agli incidenti d'annegamento, è facile intuire come in riferimento a queste cambino i tempi delle fasi sopra descritte.


  • In caso di "ritorno impedito" probabilmente si partirà dallo stadio di immaturità. (ad esempio un bagnante in preda ad una corrente di ritorno)


  • In caso di "inabilità al nuoto" si andrà direttamente agli stadi di difficoltà e panico. (ad esempio un soggetto che non sa nuotare e cade accidentalmente in acqua)


  • In caso di "malore in acqua" si avrà subito la sommersione. (ad esempio un soggetto che ha una sincope in acqua dovuta a un infarto)

Questo fa intuire come cambiano, tra un caso e l'altro, le relative dinamiche e di conseguenza anche i tempi di intervento per un soccorso efficace.

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