La CLASSIFICAZIONE DEGLI ANNEGAMENTI secondo l’ICD10
- Davide Gaeta
- 4 mag 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 apr
Sappiamo che in Italia muoiono per annegamento circa 400 persone ogni anno, ed il lavoro di analisi e catalogazione delle cause di questi decessi è fondamentale per avviare un percorso di prevenzione e sensibilizzazione finalizzato ad abbassare sempre di più queste cifre.
I dati pubblicati dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e dal Ministero della Salute si basano sulla compilazione delle "schede di morte".

Per quanto riguarda i dati di mortalità, sintetizzando molto, per ogni decesso che avviene sul territorio italiano (circa 560.000 all’anno), viene compilata una apposita scheda di rilevazione relativa al soggetto deceduto. Le schede, una volta compilate, vengono recapitate agli uffici dell’ISTAT dove una equipe di codificatori opportunamente addestrati converte le informazioni sanitarie relative alla causa del decesso in un codice alfanumerico ricavato dalla International Classification of Disease – X Revision (ICD10); si tratta di uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, e in quanto tale è una sorta di manuale di codifica nel quale vengono ricondotte tutte le possibili cause di morte che sono messe in relazione biunivoca con un codice specifico.
Gli annegamenti sono ricompresi nell’area dei traumatismi (Capitoli XIX e XX dell’ICD10) e in questo caso, come per tutti i casi di traumatismo e avvelenamento, la codifica si duplica: vi è una causa, cosiddetta, “nosologica” (es. Trauma cranico) e una “esterna” o “violenta” che ne specifica l’eziologia (es. Incidente stradale). Nel caso degli annegamenti, la causa nosologica che identifica il decesso per annegamento e sommersione corrisponde al codice T751. Tuttavia lo stesso codice può includere più cause esterne, ad esempio la violenza, nel caso di omicidio o suicidio con la meccanica dell’annegamento, o un evento accidentale. L’annegamento accidentale viene identificato dai codici di causa esterna compresi tra W65 e W74.
I codici che classificano gli episodi fatali di annegamento sono i seguenti:
W65 - Annegamento e sommersione nella vasca da bagno
W66 - Annegamento e sommersione a seguito di caduta nella vasca da bagno
W67 - Annegamento e sommersione in piscina
W68 - Annegamento e sommersione in seguito di caduta in piscina
W69 - Annegamento e sommersione in acque naturali
W70 - Annegamento e sommersione a seguito di caduta in acque naturali
W73 - Altri tipi specificati di annegamento e sommersione
W74 - Annegamento e sommersione non specificati
Questi tengono conto della mortalità accidentale e non sono inclusi i casi in cui la sommersione è stata causata volontariamente da un atto di suicidio.

Rispetto alle circostanze l'annegamento è ritrovato anche in altri codici:
V90 - Annegamento e sommersione da incidente nautico
V92 - Annegamento e sommersione da bordo di un mezzo nautico, senza incidente
X38 - Vittima di alluvione
Y 21 - Annegamento e sommersione di cui non è determinato l'intento
X 71 - Annegamento e sommersione dietro atto intenzionale
X92 - Aggressione per annegamento e sommersione

Questi dati rappresentano una preziosa fonte d’informazione, ma sfortunatamente non forniscono dettagli sulla tipologia dei corpi idrici nei quali si sono verificati i casi di annegamento (acque controllate, acque libere, laghi, fiumi, acque marine, piscine, ecc).
In tal modo non si dispone di informazioni precise circa la dinamica dell’evento che invece sarebbero oltremodo importanti per le considerazioni da fare in merito alle possibili strategie efficaci di prevenzione. Molto spesso allora si ricorre all'analisi degli eventi documentati dalla stampa, tuttavia questi spesso forniscono informazioni fuorvianti in merito alle dinamiche degli episodi, alle volte perfino rispetto all'identità della vittima, mentre gli unici dati realmente attendibili restano il decesso e il luogo dell'accaduto.
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