Il periodico alzarsi e abbassarsi del livello dei mari e degli oceani è una cosa che ha affascinato l'uomo sin dall'antichità. Nella mitologia norrena rappresentava la forza del dio Thor di mutare il livello dell'acqua con delle grandi sorsate.
In cosa consiste, in realtà, il fenomeno della marea?
Le maree sono state esaminate con il metodo scientifico-sperimentale solo a partire dalla Legge della Gravitazione Universale di Newton, teorizzata durante la rivoluzione scientifica del XVII secolo.
La marea risulta come il "trascinamento" di acqua dovuto ad un campo gravitazionale creato dai corpi celesti più influenti per il nostro pianeta, ossia la Luna (per la sua vicinanza) e il Sole (per le sue dimensioni).
Quando i due corpi sono in asse, le forze si sommano e si parla di maree sigiziali; quando invece si dispongono perpendicolarmente, le forze si contrastano e si parla di maree di quadratura.
La forza risultante è data sia dalla forza di attrazione gravitazionale dei corpi che dalla forza centrifuga generata dalla rotazione terrestre, motivo per cui il fenomeno si presenta anche dal lato opposto alla Luna.
Durante il Giorno Lunare, si susseguono due cicli di marea della durata di 12 ore e 25 minuti ciascuno. Rispetto alla posizione della Luna, l'evento della marea subisce un ritardo che può arrivare fino a 44 minuti.
Influiscono sulle maree anche le fasi lunari e l'inclinazione del Sole sul piano equatoriale
Su questo argomento è bene conoscere alcune definizioni:
Alta marea, massima elevazione del livello marino
Bassa marea, massimo abbassamento del livello marino
Flusso, passaggio da bassa ad alta marea
Riflusso, passaggio da alta a bassa marea
Ampiezza, dislivello tra alta e bassa marea
Le ampiezze di marea risultano maggiori sottocosta per via degli attriti intermolecolari dovuti al fondale marino, mentre diminuiscono con l'aumento della pressione atmosferica. L'onda di marea è inoltre capace di risalire le foci dei fiumi, soprattutto dove questi si restringono. In alcune bocche di fiume l'alta marea è così alta e l'estuario così lungo e poco profondo che l'onda di marea entrando nell'estuario si innalza e si rompe, producendo un'onda chiamata "mascaretto" (tidal bore) che risale a lungo il fiume.
LE REGOLE DELLA MAREA
La regola dei dodicesimi descrive le variazioni di altezza dell'acqua durante il ciclo di marea: questa non cresce in maniera costante, bensì segue un'andatura sigmoide, ossia è più veloce durante la parte centrale della fase di flusso.
Per la precisione, dividendo il periodo del flusso in sei parti e l'ampiezza in dodici, si può stabilire che:
nel primo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di un dodicesimo;
nel secondo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di due dodicesimi;
nel terzo sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di tre dodicesimi;
nel quarto sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di tre dodicesimi;
nel quinto sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di due dodicesimi;
nel sesto sesto del periodo, il livello dell'acqua sale di un dodicesimo.
Lo stesso vale anche per la fase decrescente, il riflusso.
Esistono poi altre due regole riguardanti le variazioni del flusso (tidal current) date dal fenomeno delle maree.
La regola 50/90 indica che:
la velocità di flusso pari a zero quando la corrente di marea cambia direzione;
un'ora dopo il flusso raggiunge il 50% della velocità massima;
due ore dopo l'acqua calma il flusso raggiunge il 90% della velocità massima;
tre ore dopo l'acqua calma, la velocità del flusso è massima (100%);
4 ore si riduce al 90%;
5 ore si riduce al 50%;
l'acqua stagnante si verifica di nuovo dopo 6 ore.
La regola dei terzi è usata per stimare la velocità media del flusso di marea durante ogni ora ed afferma che:
durante la prima ora dopo l'acqua stagnante, la portata media è 1/3 del massimo;
nella seconda ora la portata media è di 2/3 massimo;
durante la terza e la quarta ora, la portata media è uguale alla massima;
durante la quinta ora, 2/3 massimo;
durante la sesta ora, 1/3 massimo.
Nel mondo della navigazione vengono utilizzate le tide tables, delle vere e proprie tavole di marea, calcolate oggi da software come TotalTide. Nelle carte nautiche, il riferimento batimetrico (profondità del tratto) fa sempre capo alle basse maree straordinarie (il livello più basso mai raggiunto), per ridurre il rischio di incaglio delle navi.
PERICOLI DELLA MAREA
Sotto l'aspetto della balneazione, la marea può ricevere maggiore o minore importanza in base a dove ci si trova. In ogni caso non è un fenomeno da sottovalutare, in più occasioni si è rivelato fatale. Ad esempio nel 2018, sull'isola francese di Noirmoutier, un ragazzo è annegato perché si era sepolto per scherzo nella sabbia, con la sola testa fuori, poco prima di una marea montante.
MAREA IN ITALIA
In un mare chiuso come il Mediterraneo non si registrano forti maree. In Italia, oltre che a Venezia, l'unico tratto fortemente interessato dal fenomeno è lo Stretto di Messina dove si sviluppano delle vere e proprie correnti di marea che cambiano direzione circa ogni 6 ore (montante/scendente).
Questo tipo di correnti lineari sono dette correnti di inversione, poiché scorrono in una direzione (corrente di flusso), si arrestano al momento dell’alta/bassa marea (stanca) per poi invertire la direzione (corrente di riflusso).
Questa particolarità è necessaria a portare o sottrarre acqua per concretizzare il fenomeno della marea nelle zone costiere, mentre il sistema teorico delle correnti di marea negli Oceani segue un regime rotatorio, poiché le loro direzione e intensità variano continuamente descrivendo un’ellisse.
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