Nei corsi , durante l'allenamento dei trasporti in acqua, l'esecuzione del traino è quasi sempre alterata dal fatto che ad essere trasportato è un altro corsista, incapace di recitare la parte del pericolante. E quando si tratta di dover recuperare un figurante privo di sensi (caso nella realtà più raro di quanto si possa far credere, ma allo stesso tempo più complesso di come è solito simulare), l'anomalia della prova diventa ancora più tangibile.
Per questo può essere interessante lavorare con i manichini, tuttavia i "mezzobusto" comunemente utilizzati nelle competizioni sportive di nuoto per salvamento non sono idonei ad allenare l'esigenza reale perché leggeri, privi degli arti e con una corporatura distante da quella di una persona vera, tant'è vero che le tecniche utilizzate in questa attività sportiva sono poco o nulla applicabili alla realtà.
Un evoluzione interessante è stata avanzata dalla azienda britannica RuthLee, specializzata in simulatori da soccorso tecnico, che ha sviluppato negli ultimi anni alcuni manichini proprio per il salvataggio in acqua:
- Pool Rescue è un manichino adatto all’allenamento dei traini del pericolante incosciente. Con i suoi 30kg ed il suo assetto negativo, il carico si avvicina a quello di una persona e l’attività per il soccorritore diventa notevolmente più impegnativa e realistica;
- Man OverBoard, come suggerisce il nome, è uno strumento adeguato alle operazioni di ricerca e soccorso (SAR – Search and Rescue) in ambiente outdoor dove grazie alla scelta di disporre o meno delle zavorre in vari punti del manichino è possibile simulare il naufrago in diverse condizioni: cosciente, incosciente, prono, supino, a pelo d’acqua o ben visibile in superficie, come se indossasse il giubbotto di salvataggio.
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