La piscina dal punto di vista degli annegamenti è un luogo insidioso: la criticità non sta tanto nell'azione tecnica del salvataggio, semplificata da acqua piatta e circoscritta, bensì la difficoltà sta nel riconoscere tempestivamente la necessità di un intervento, in un ambiente affollato, rumoroso e spesso monotono.
È per questo che alcune società che certificano i lifeguard, in primis la Ellis & Associates Inc., inseriscono all'interno dei loro programmi il "10:20 Protection Rule".
La Regola 10/20 è un protocollo che consiste nel creare una serie di condizioni che portino il lifeguard, durante la sorveglianza della balneazione in piscina, a poter riconoscere una condizione di emergenza in acqua entro 10 secondi dall'inizio della stessa, ed essere capace di raggiungere il "target" entro 20 secondi.
Questo risultato può essere raggiunto mediante strategie che permettano di mantenere alta la soglia di attenzione, come quella di intercambiare le postazioni ogni 5 minuti, di utilizzare una tecnica di scanning e soprattutto di calibrare turni di servizio e di riposo.
Inoltre ciò richiede che le postazioni siano posizionate in modo che tutte le aree della vasca possano essere raggiunte da un lifeguard entro 20 secondi.
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