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  • Immagine del redattoreDavide Gaeta

Come si chiama il LIFEGUARD IN ITALIA?

Aggiornamento: 10 dic 2023

Mi capita di ricevere critiche sul fatto che, nel materiale che pubblico, abuso di inglesismi e termini esterofili. Tuttavia resto del parere che alcuni concetti o tecnicismi abbiano un senso nella lingua originale e perdano valore traducendoli in italiano, oltre a tener conto della necessità di conoscere il termine in inglese per poter interfacciarsi con le realtà estere.

Ma la domanda più frequente è "perché dici sempre lifeguard e non usi l'italiano?"

In Italia il termine storico per questa figura è bagnino, tant'è vero che qualsiasi traduttore porta direttamente questa correlazione.

La parola ha una storia molto antica e risale all'origine di questa figura, prima ancora che esistessero corsi e brevetti, quando iniziava a svilupparsi sulle nostre coste la cultura della balneazione e il conseguente problema dell'annegamento.

Fa parte della tradizione italiana, e per non confonderlo col classico spiaggino, sarebbe bene specificare bagnino di salvataggio.

Pur rispettandone la storicità, credo che questo termine oggi nella collettività sia rimasto correlato a quell'idea tradizionale del "lavoratore di spiaggia", e non trasmetta la giusta fisionomia tecnica che andrebbe associata ad una figura professionale del soccorso.


Allora subentra la Federazione con assistente bagnanti, una terminologia che a mio parere è anche peggio, e che è diventata oltretutto quella ufficiale.

Tutta la documentazione, a partire dai contratti collettivi di lavoro alle ordinanze delle Capitanerie di Porto, utilizza questa dicitura.

Eppure quando sento questo termine, a me ricorda tipo uno che accompagna i vecchietti a fare il bagno, che vi devo dire.

Quelli con i capelli brizzolati, soprattutto sulla costa est, dicono semplicemente salvataggio.

Ma nella nostra lingua per salvataggio si intende l'azione, non l'operatore.


E poi c'è la vera oldschool (restando sulla linea inglesismi), e mi riferisco ai più anziani, quelli che usano il termine marinaio di salvataggio. Questa cosa è reduce del fatto che purtroppo è forte la convinzione che questa figura sia legata al mondo della nautica, quando per competenze e contesto dovrebbe essere molto più legata al movimento surfistico.


Anche per quanto riguarda gli istruttori, in Italia vengono usati, dalle varie società, dei titoli che sembrano più tipo dei "riconoscimenti accademici" che altro ("istruttore nelle arti marinaresche", "maestro di salvamento"), quali distano anni luce dall'idea del trainer che si occupa della formazione nelle società di lifeguard anglosassoni.


Se i cugini neolatini hanno adottato il termine guarda-vida, io resto del parere che nella lingua italiana il vocabolo etimologicamente più idoneo previsto dal nostro dizionario sia guardaspiaggia, anche se probabilmente il meno utilizzato.

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