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  • Immagine del redattoreDavide Gaeta

AQUABIKE DA SOCCORSO: intervista a Fabio Annigoni

Aggiornamento: 22 dic 2020

Quando parliamo del settore delle moto d'acqua da soccorso, la figura di riferimento è indubbiamente Fabio Annigoni, pilota esperto e fondatore di K38Italia.

Venti anni fa ha importato l'esperienza americana e oggi questo mezzo è diventato una realtà in Italia, utilizzato dai lifeguard professionisti, dai Vigili del Fuoco e così via.

Per chi volesse conoscere la storia di Fabio, è possibile ascoltare una bella intervista a questo link; nel frattempo si è reso disponibile a condividere parte della sua esperienza rispondendo ad alcune domande tecniche.

 

Partiamo dall'inizio: Aquabike, PWC, jet ski, rescue water craft, moto d'acqua. Quale nome è preferibile utilizzare?

Ogni nome risponde ad uno specifico mezzo, puoi decidere tu a cosa preferisci affiancarti o quello che più si avvicina al tuo obbiettivo:

  • AQUABIKE (DA SOCCORSO): il nome utilizzato da me dal 1999 per distinguere un mezzo da soccorso dalle normali moto d’acqua o da quelle da salvataggio ma senza le dovute modifiche/accessori;

  • PWC: ovvero Personal Water Craft, il nome americano che definisce la moto d’acqua

  • JET SKI: il marchio registrato dalla Kawasaki per le loro moto d’acqua;

  • RESCUE WATER CRAFT: il nome scelto dalla K38 per gli identici miei motivi del 1999, avendolo fatto però dopo di me. Al momento io lo affianco al mio con l’acronimo AB/RWC;

  • MOTO D’ACQUA: la moto d’acqua.


Quale modello è il più idoneo per essere allestito come Rescue?

Senz’altro 3 posti per lo scafo e 4 tempi la motorizzazione; potenza, dotazioni, accessori, dimensioni e pesi vanno in relazione all’utilizzo finale principale.

Quali sono i "segreti" per diventare un buon conduttore/soccorritore con questo strumento?

Una formazione corretta e sempre aggiornata, una buona conoscenza generale delle moto d’acqua, un costante allenamento e affiancare operatori professionisti nei differenti scenari operativi, per acquisire quelle malizie che nei corsi non si riesce ad insegnare.


Si nota spesso, non solo in Italia, operatori lavorare con carenza di Dispositivi di Protezione Individuale. Cosa pensi in merito a ciò?

Non vi sono scuse, sottovalutare il servizio o sopravvalutare se stessi non è accettabile, anche nella più semplice delle assistenze può nascondersi la tragedia, non essere pronti la ritengo una colpa grave.


Uno dei vostri motti è "Slow is Pro". Cosa si intende?

Il motto completo è: SLOW IS PRO AT POINT OF CONTACT, ovvero “la bassa (adeguata) velocità al punto di contatto è professionale”

Un elenco rapido delle dotazioni da tenere a bordo?

Fisse a bordo: cime di traino e di rispetto e/o a perdere, fettucce certificate, moschettoni certificati, maschera, segaccio, richiamo sonoro, luce e strobo, stacco di massa di rispetto, acqua, borsa attrezzi minimale, fascette a strappo varie misure, telefono/VHF (meglio entrambi), orologio, kit pronto soccorso minimale.

Da incrementare secondo servizio o condimeteo avverse.


Partendo dall'esclusiva "LifeSled", il mondo delle barelle si è ampliato negli ultimi anni. Cosa ne pensi?

Al momento la LS1 rimane la più affidabile e performante, nonché l’unica rigida certificata CE.

Nella vostra formazione si sente spesso nominare la "Manovra Johnny-B". La puoi descrivere?

Si tratta di una rotazione di 180°, ovvero mettere la poppa all’esatto posto della prua in una manovra.

Quali sono le tecniche nella conduzione che andrebbero allenate di più?

Semplicemente quelle in cui l’allievo ha più difficoltà nell’esecuzione


E un'opinione sul RescueRunner?

Buona l’idea di concetto, ottimo materiale dello scafo ma fortemente discutibili tutte le altre scelte per un mezzo specifico da soccorso


Che cos'è K38 e come si svolge la sua attività?

È una scuola internazionale che si occupa di formazione a 360 gradi per moto d’acqua e Aquabike/RWC, e in alcuni paesi anche di altri mezzi da soccorso nautico.

Esiste un percorso da intraprendere (K38 way of training) dove vengono insegnati non solo le tecniche ma anche i fondamenti del soccorso nautico, nel senso più etico e altruistico della parola.

Nulla viene inventato o improvvisato dove la vita propria e altrui sono considerate l’obbiettivo della nostra missione.



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